direttore di sala

Mario Fontana

direttore di sala

Mario Fontana

Mario Fontana è un appassionato e dedicato professionista della ristorazione, che ha trascorso la sua vita a creare esperienze culinarie indimenticabili per i suoi ospiti.

Collaborando con suo fratello Nazareno, si è occupato con maestria della direzione della sala.

Mario è sempre presente in sala, accogliendo gli ospiti con un sorriso caloroso e dimostrando una padronanza ineguagliabile nell’arte del servizio.

Con il supporto di sua moglie Piera, Mario conosce i nomi dei clienti abituali e ricorda esattamente le loro preferenze culinarie.

Ogni giorno, si assicura che il personale lavori in modo efficiente e che ogni piatto venga presentato in modo impeccabile.

La conoscenza approfondita di Mario sulla carta dei vini gli consente di consigliare ai suoi ospiti le combinazioni perfette per esaltare i sapori dei piatti.

La sua capacità di creare un’atmosfera speciale nel ristorante è magica.

Ha un occhio per l’eleganza e l’estetica, curando ogni minimo dettaglio, dalla disposizione dei fiori sul tavolo alle candele accese che creano un’atmosfera romantica.

Oltre alla gestione della sala, Mario dedica tempo alla formazione del suo staff.

Crede fermamente nell’importanza dell’ospitalità autentica e si impegna a fornire un servizio eccezionale.

Trasmette la sua passione e dedizione a ogni membro del suo team, garantendo che tutti condividano la sua visione di creare un’esperienza indimenticabile per gli ospiti.

Il Dolce è un capriccio d’amore per sé stessi. Una questione di stati d’animo e personalità. E di così diversi momenti della vita.

Inoltre, collabora da tempo con suo fratello nella realizzazione dei dolci e soprattutto nella produzione di lievitati.

Grazie alla sua determinazione e impegno, Mario Fontana ha trasformato la sala de “Il Caminetto” in una delle migliori location del territorio, e il suo nome è diventato sinonimo di accoglienza in un luogo dove le persone si sentono veramente coccolate e benvenute.

La sua passione per la ristorazione e la sua dedizione nel creare esperienze culinarie straordinarie hanno reso il suo ristorante un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina e dell’ospitalità di qualità.

chef nazareno fontana

Le Origini

Fin dai primi anni della mia carriera culinaria, ho sempre avuto l’ambizione di unire in cucina le caratteristiche distintive della mia terra natia: il mare ricco di pesci variegati e le colline che producono frutti squisiti.

Sono stato fortunato a trovare ispirazione costante partecipando alle aste del pesce e visitando i mercati di verdure. La mia creatività è stata alimentata dalla sfida di combinare elementi apparentemente distanti, come nel caso del calamaro farcito.

Da giovane, ero affascinato dai racconti dei pescatori mentre riparavano con amore e passione le loro reti. Nonostante alcuni di quei racconti sembrassero surreali, evocavano vividamente la vita e le avventure di un mestiere che oggi è cambiato in modo inevitabile.

Questi pescatori erano veri e propri personaggi, che vivevano e respiravano la loro professione quasi 24 ore al giorno, anche nelle notti tempestose. I loro racconti erano dettagliati e intensi, poiché il dialetto locale offre una ricchezza linguistica che permette di essere estremamente precisi nei dettagli.

Le loro storie riguardavano la vita in mare e spesso finivano direttamente in padella. Per molti anni, il pesce è stato un elemento nutritivo fondamentale per intere famiglie e generazioni. Mentre la carne rappresentava un lusso irraggiungibile a causa dei costi elevati, il pesce era il sostentamento quotidiano, l’alternativa. Nelle umili baracche sulla spiaggia, si cercava di elaborare il pesce in modi che lo facessero assomigliare, anche solo nel gusto, alla carne tanto desiderata ma irraggiungibile.

C’erano numerosi tentativi, ma pochi di essi riuscivano davvero bene. Se confrontiamo questi sforzi con la cucina attuale, dove questi due elementi convivono in molte combinazioni, non possiamo fare a meno di sorridere. Ma tant’è!

Da quei pomeriggi trascorsi al porto, ascoltando episodi grotteschi e ricette astratte, è nato il mio calamaro farcito. Questo piatto rappresenta una fusione di tradizione e fantasia, creando un sapore che non esisteva prima ma che ormai fa parte della nostra cucina da tempo.

La genesi del piatto è stata rapida. Come molte altre notti, mentre cercavo di addormentarmi, vagavo nella mia mente, cercando di richiamare ricordi legati alla mia vita dentro e fuori dalla cucina. Ripensavo ai momenti intensi trascorsi nei mercati vicino al mio ristorante, agli aneddoti dei pescatori e degli agricoltori, o semplicemente rievocavo le giornate precedenti e gli ingredienti che avevo acquistato o raccolto.

Quella notte, avevo comprato dei bellissimi calamari all’asta del pesce. Mi ero stancato di proporli semplicemente con una salsa, anche se erano buoni così. Pochi giorni prima, avevo raccolto l’uva moscato, una varietà particolare che si coltiva nelle campagne di Terracina, insieme a fasci di scarola dall’orto di famiglia.

Al mio banco di lavoro, in quel mattino presto, ho sistemato tutti gli ingredienti che avevo scelto durante la notte. Non contento, ho aggiunto olive di Gaeta, un altro prodotto locale di cui andiamo fieri, e pomodori antichi.

Fin da subito, ho capito che stavo proponendo un piatto che non faceva parte della tradizione culinaria locale, ma che attingeva da diversi aspetti della cultura gastronomica del territorio. Il risultato è stato sorprendente e, posso dirlo qui per la prima volta, persino al di là delle mie aspettative. Il sapore dei calamari e degli ingredienti del ripieno si combinava in modo distintivo, creando un gusto nuovo che raccontava anche storie del passato.

La mia ricetta può sembrare semplice, ma è sicuramente unica e rappresenta un elemento imprescindibile del mio vivace menù da anni.